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materiale di studio
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Luce, colore e visione

Dalle ombre al principio di minima azione: gradualità cognitiva e verticalità

Attraverso questo lavoro si forma gradualmente la consapevolezza del fatto che l'ombra è semplicemente ("semplicemente"?) una zona di spazio o di superficie meno illuminata dello spazio circostante e svanisce l'idea spontanea che sia qualcosa che esiste di per sé, una sorta di immagine che si stacca dall'oggetto e si appoggia sulle superfici del suolo, dei muri e così via ... Questa idea spontanea accomuna le ombre e le immagini allo specchio e inizialmente richiede una guida attenta dell'insegnante perché gli allievi apprendano, su base puramente percettiva, a non confonderle e siano quindi in grado di lavorare separatamente con entrambe. Quando poi si è costruita una sufficiente confidenza su entrambe le fenomenologie, diventa di nuovo possibile un confronto su un livello più astratto, che permette di raggrupparle in un unico insieme nel quale trovano posto tutte le situazioni interpretabili attraverso il modello di raggio. Quest'ultimo, arricchito a sua volta dalle regole sperimentali che definiscono il comportamento della luce alla separazione fra mezzi materiali, porta a costituire la teoria dell'ottica geometrica. Teoria che offre spiegazione anche dei fenomeni astronomici e che ha permesso sin dall'antichità, insieme alle regole della geometria proiettiva, di effettuare misure sulla geometria della Terra e del sistema solare...

 

 

Immagine fornita dall'autore

Schema ottico di un obiettivo fotografico

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