La traccia (alquanto succinta) esposta finora potrebbe essere dipanata longitudinalmente dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria inferiore1, accompagnandosi ad altri "fili" con i quali possono esserci intersezioni, intrecci, unioni e separazioni in vari momenti e in diversi modi: fili tecnologici che prendono in considerazione, per es., strumenti ottici; fili biologici che prendono in considerazione, per es., costituzione e funzionamento degli organi di senso; fili matematici che si intessono attraverso la geometria, l'aritmetica, l'algebra, un iniziale studio di funzioni (a partire, per es., da relazioni di proporzionalità diretta e inversa ); ovviamente, anche altri fili fisici, che da un lato "esauriscano" le fenomenologie dell'ottica geometrica (compresa, per es., la rifrazione) dall'altro ne evidenzino il carattere di parzialità rispetto ai fenomeni (uno studio dei colori, per es., non trae dall'ottica geometrica elementi utili, fatta salva l'interpretazione del fenomeno della dispersione come rifrazione differenziata per le diverse componenti dello spettro luminoso) ed i limiti (esperienze di diffrazione nelle "ombre")...
1 In M. Gagliardi, P. Guidoni, C. Maturo, F. Volpe. "La luce: sperimentazione di un insegnamento integrato di fisica e matematica nella scuola media", La Fisica Nella Scuola, XV, 1, 1982, 26-33 ed in M. Gagliardi, F. Volpe. "La geometria delle trasformazioni nella scuola media inferiore, come esempio di insegnamento interdisciplinare della matematica", L'educazione Matematica, Anno VII, Serie II, vol. I, 1, 1986, 83-100 viene presentato un percorso di insegnamento dell'ottica sperimentato a livello di scuola media, evidenziandone rispettivamente gli aspetti fisici e gli aspetti matematici.