È inevitabile vedere il corpo come un sacco nel quale entrano ed escono cose che subiscono processi di trasformazione. La metafora della macchina in cui si mette benzina come cibo richiede cautela A differenza della benzina , il cibo è allo stesso tempo apporto di energia e di materia. Meglio, forse,la metafora dell’organismo come fabbrica o città, come ha detto un bambino in quinta dopo due anni di attività mirate ad una idea di organismo: ha i suoi quartieri, ci sono tante attività contemporaneamente, tante persone che sanno quello che devono fare, tante strade dove passano cose, c’i sono un sindaco e un consiglio comunale che regolano e controllano Il nodo cognitivo non è soltanto intuire che le trasformazioni implicano l’esistenza nella materia di parti molto piccole che si riassemblano o si eliminano, la difficoltà è capire come queste parti attraversano, a doppio senso di circolazione, pareti di “tubi”, immaginare come finiscano in ogni piccolissima (quanto piccola?) parte del corpo e diventino parte del corpo stesso. Trattare la nutrizione deve portare ad evidenziare il raccordo con la respirazione, la circolazione e l’escrezione, per arrivare a parlare di utilizzo di energia, attraverso la continua trasformazione di sostanze che provengono dall’ambiente.Si può così avviare un discorso per capire il concetto di autopoiesi, cioè auto-costruzione e auto-organizzazione dei sistemi viventi che mantengono una loro integrità e identità nonostante i cambiamenti. Percorsi sull’alimentazione potranno mostrare che i differenti tipi di alimenti, anche in quantità minime come vitamine, sali minerali, antiossidanti di origine vegetale, corrispondono ad una varietà di apporti necessari nei processi continui dell’auto-costruzione e, di contro, una cattiva alimentazione dovuta ad una eccessiva semplificazione della dieta porta a malattie metaboliche.
Ragionare di digestione è discutere quindi di processi di trasformazione di sostanze e di passaggio delle sostanze attraverso le pareti cellulari dell’intestino e del sistema circolatorio, che veicola le sostanze a tutto l’organismo. Mentre l’idea che “il sangue porta il mangiare dapertutto” è familiare anche ai bambini; sono (comprensibilmente) molto meno intuitivi due fatti: che ci siano delle sostanze di scarto che ogni piccola parte dell’organismo immette nel sangue affinché siano eliminate e che ci sia una continuità di circolazione tra capillari arteriosi e venosi in ogni piccola parte dell’organismo di un Vertebrato.
Ancora più difficile è capire la relazione tra nutrizione e respirazione. Come si può allora pensare che la lettura di un capitoletto di libro di testo metta tutto a posto?! Occorre invece un lavoro lungo e paziente di aggiustamento di idee e di linguaggio, perché la conoscenza comune ha i suoi stereotipi, perché i fatti da comprendere sono difficili e senza evidenze facilmente accessibili
Parlare di respirazione ha lo scopo di andare oltre l’idea acriticamente accettata che questo consista nel “metter dentro aria pulita e tirar fuori aria sporca”. I traguardi sono far conoscere lo scambio di gas tra organismi e ambiente, quindi ragionare sulla struttura degli organi che permettono questa funzione esaminandoli in relazione al mezzo, aereo o acquatico, e alle dimensioni dell’organismo (polmoni, branchie, trachee negli Insetti, semplici membrane dei microrganismi). Comprendere l’importanza delle superfici in rapporto agli scambi, la permeabilità delle membrane cellulari, la funzione di recettori di ossigeno e anidride carbonica, come l’emoglobina o altre molecole per il trasporto di gas in tutte le cellule per mezzo del sangue (o di un liquido circolante) sono acquisizioni che si sviluppano progressivamente e hanno fondamento nella osservazione e comparazione di vari organismi ma devono trovare forma in rappresentazioni delle conoscenze acquisite.
Esperienze parallele sullo scambio di gas, sullo scioglimento dei gas nell’acqua, sull’azione della pressione dei gas, potranno condurre a discutere e costruire e insieme “modellini” che possano essere comparati con i polmoni e la loro struttura alveolare, con il sistema respiratorio in generale.
Discorrere di circolazione, dopo aver osservato, per esempio l’anatomia del cuore e dei vasi in un capretto o in un coniglio o in qualsiasi altro animale commestibile, significa non solo far vedere le relazioni topologiche e funzionali con la respirazione, con l’escrezione e l’alimentazione ma anche costruire modelli (con dei tubi di gomma e una pompa a mano ) e interrogarsi su come possa variare la pressione all’interno di un sistema di tubi in funzione della pressione esercitata dalla pompa, della quantità di liquido e della resistenza dei tubi dovuta alla loro elasticità e modalità di deformazione.
Si imparano concetti generali confrontando saperi ed esperienze che prendono in considerazione organismi macro e microscopici, animali e vegetali. Per esempio, le piante combinano insieme prevalentemente acqua e anidride carbonica per costruire radici, tronco, foglie, fiori, semi, colori e profumi! Gli alimenti si alterano e i cambiamenti che possiamo percepire con i nostri sensi sono diversi secondo che siano batteri o lieviti o muffe a trasformarli.
Tuttavia sono molte le cose che non si riesce facilmente a vedere e quindi bisogna immaginarle cercando di mettere insieme più fatti, cercando spiegazioni coerenti, tornando a distanza di tempo sulle cose già fatte, su quanto è stato prodotto (scritto, schematizzato, modellizzato) per ripensarlo alla luce di nuove esperienze. Dando importanza ai modi di argomentare, si dotano gli allievi di strumenti per capire e produrre modellizzazioni della realtà via via più coerenti.
“ Quell’albero è pigro ha bisogno di più tempo per far spuntare le gemme”, “ È tornato l’inverno gli alberi perdono le foglie” “È tornata la primavera gli alberi fioriscono”. Per i bambini il tempo è causa e riferimento di alcuni processi vitali , per i bambini più piccoli “il tempo torna” . L’ambiguità del linguaggio sostiene queste interpretazioni e l’idea di irreversibilità è da maturare. La gestione in classe di terrari ed acquari dove è possibile vedere la nascita, la crescita, l’invecchiamento e la morte rappresenta il contesto ideale per capire che il ciclo di vita è una sequenza finita in un intervallo di tempo e che il tempo ha valore diverso in cicli vitali diversi.
Provando a fare delle drammatizzazioni di quanto accade all’interno di organismi (scrivendo un copione, distribuendo i ruoli per rappresentare ciò che i diversi organi fanno) diventa più facile rendersi conto che respirare, digerire, germinare, sono il risultato di un insieme di processi simultanei, altri sequenziali, che si ripetono nel tempo.
L’essere ed il divenire degli organismi viventi sono foggiati dall’interazione fra specificità e plasticità. Nelle classi dei ragazzi più grandi, la discussione si può svolgere su come i geni degli organismi forniscono la capacità sia della specificità, una dimensione della vita poco esposta alla turbolenza dello sviluppo e dell’ambiente, sia della plasticità, la capacità di rispondere in modo appropriato alle contingenze ambientali, vale a dire all’esperienza.