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materiale di studio
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Leggere l'ambiente

 

Un'uscita sul campo: realizzazione di un transetto

 

In questo percorso, ad esempio, durante una mattinata di lavoro possono essere caratterizzati ben 7 microambienti diversi tra loro: vegetazione sinantropica, boschetto ripariale, landa carsica, landa rupestre, boscaglia carsica, bosco carsico, vegetazione litofila; possiamo affermare che questa zona presenta una buona biodiversità a livello di ambienti, ed anche per questo il suo valore naturalistico è elevato, tanto che risulta essere una zona protetta.
Si osserva inoltre che i diversi ambienti ospitano specie diverse, rendendo alta quindi anche la biodiversità di specie di questa Riserva Naturale.
Per parlare di biodiversità genetica, a livello di fenotipo, durante l’attività si utilizza  una chiave di identificazione dicotomica per piante arboree e si effettuano delle osservazioni sulla variabilità intraspecifica.

Si prosegue nel percorso, fino ad arrivare in una zona di passaggio dal prato carsico arido, la landa carsica di tipo “rupestre”, alla boscaglia carsica, qui caratterizzata da alcune specie arboree caducifoglie ed alcuni pini neri.
La landa rupestre appare caratterizzata dalla specie erbacea Sesleria juncifoglia, dalle foglie strette ed appuntite, più adatte ad evitare l’eccessiva traspirazione; il sottobosco presenta invece Sesleria autumnalis, dalle foglie a lamina più larga.

 

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Sesleria juncifolia

Sesleria autumnalis

Sinistra S.autumnalis, destra S.juncifolia

 

Gli studenti caratterizzano i due microhabitat: “La landa rupestre è arida, ci sono solo “erbe”, distribuite a piccoli gruppi di ciuffi, molti sassi, il suolo è quasi assente. La boscaglia presenta degli alberi, appare più umida, fresca (c’è ombra e sono sudati per la camminata in salita), c’è il suolo, l’erba forma un prato quasi continuo!”
Fin qua nulla di nuovo, sapevano già che le condizioni ambientali determinano la presenza/assenza di determinate specie o gruppi di specie.
INS..“Guardate bene….”
Nella boscaglia, tra i ciuffi di Sesleria autumnalis, ce ne sono alcuni di Sesleria juncifolia, soprattutto al confine tra i due ambienti.
ALL:“Ci sono dei ciuffi di S. juncifolia nel boschetto,  soprattutto vicino alla landa rupestre, dentro al bosco ce ne sono pochi, poi spariscono….”
Si individua, in un transetto, un gradiente di condizioni microclimatiche e di distribuzione di specie. ……..”

In laboratorio, poi, è possibile mettere a fuoco e ricostruire fenomeni molto circoscritti, che mettano in gioco singoli fatti e variabili .   E succede che , per esempio, gli allievi mentre indagano  sulla qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo  della propria comunità apprendono la particolare natura della materia e delle reazioni chimiche. Oppure che, mentre  indagano  sui processi geomorfologici e/o geologici del proprio territorio, apprendono poi in laboratorio i cambiamenti che nei viventi si osservano a diverse scale di tempo e di organizzazione.  Ed ancora che, mentre gli allievi indagano sul  campo lo sviluppo e la crescita di alcune piante, si accorgono che alcune, le leguminose presentano dei noduli radicali e nasce l’esigenza di approfondire lo studio dei microrganismi  del suolo, delle relazioni simbiotiche di  alcuni batteri e di riflettere sui flussi di materia ed energia.

 

Scarica l'approfondimento "Realizzazione di un transetto" della prof.ssa Eva Godini


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